lunedì 24 gennaio 2011

ALBO PER MEMORIA DEL SESTO CENTENARIO CELEBRATO A FIRENZE A ONORE DI DANTE ALIGHIERI

( Raro Storia Locale Toscana Firenze Illustrato con grafica originale Dante Alighieri Classici Dedica a Vittorio Emanuele II° ) Autori Vari ALBO PER MEMORIA DEL SESTO CENTENARIO CELEBRATO A FIRENZE A ONORE DI DANTE ALIGHIERI Firenze Edito da Bartolomeo Saldini A favore della Pia casa di Lavoro 1865 In Folio ( 48 x 33 cm ) ppgg 6 n.n. stampate in litografia a più colori, 4 tavole litografiche di cui una doppia 8, 4 n.n Le tavole litografiche raffigurano: La casa di Dante, Dante Alighieri al dipinto di Giotto, Il monumento a Dante, Veduta della piazza di Santa Croce in Firenze nel giorno 14 maggio 1865, in cui veniva inaugurata la statua di Dante Alighieri da Vittorio Emanuele II° Re d’Italia. Le otto pagine di testo sono state scritte da Pietro Fraticelli con il testo intitolato “Cenni storici intorno alla vita di Dante Alighieri“ Presenta il capilettera stampato in litografia in rosso e oro. Le quattro pagine di testo non numerate presentano la riproduzione fotolitografica e la traduzione della “ Sentenza 10 marzo 1302 di Cante dei Gabbrielli, podestà di Firenze, con la quale egli condanna Dante Allighieri (sic) ed altre quattordici persone ad essere arse vive. Mezza pergamena Piatti in carta marmorizzata Etichetta applicata al piatto anteriore.


Pietro Fraticelli, nasce a Firenze nel 1803, li visse e morì nel 1866, studiò presso le Scuole Pie, Accademico della Crusca, letterato e Dantista, libraio e stampatore. Compilò trattati di aritmetica e di algebra. Autore di un commento alla Divina Commedia e delle annotazioni alle Opere minori di Dante. Nel 1861 pubblicò la Storia della vita di Dante Alighieri”, corredata da numerosi documenti, edita a Firenze da G. Barbera, si può leggere all’indirizzo: http://www.archive.org/stream/storiadellavita00goog#page/n7/mode/2up

Dante Alighieri, nasce a Firenze, tra il 22 maggio ed il 13 giugno 1265 e muore a Ravenna il 14 settembre 1321, fu poeta, scrittore e politico. Il 1865 è il sesto centenario della nascita del poeta e primo anno della capitale a Firenze. Questa coincidenza, permetteva di celebrare in contemporanea l'autore della celebre Commedia, considerato il padre della lingua italiana, e il particolare momento storico, dove l’appena unificato Regno d’Italia era alla ricerca di legittimazioni e di un prestigioso nume tutelare, ben incarnato dal Sommo Poeta.

Le celebrazioni dantesche del 1865 videro nella penisola la raccolta di contributi in denaro per l'erezione di un monumento a Dante in Firenze. Il comitato promotore, costituitosi allo scopo fin dal 1857, aveva lanciato un appello a tutti i municipi delle città italiane, "non escluse quelle soggette al dominio austriaco", perché dessero quel contributo.

Firenze fu capitale d'Italia dal 1865 al 1871.




Dedica a Vittorio Emanuele II° stampata a più colori

Frontespizio stampato a più colori


La casa di Dante - litografia originale


Veduta della piazza di Santa Croce in Firenze nel giorno 14 maggio 1865, in cui veniva inaugurata la statua di Dante Alighieri da Vittorio Emanuele II° Re d’Italia - litografia originale


“Cenni storici intorno alla vita di Dante Alighieri“
con il capilettera stampato in litografia in rosso e oro

Sentenza 10 marzo 1302 di Cante dei Gabbrielli, podestà di Firenze, con la quale egli condanna Dante Allighieri (sic) ed altre quattordici persone ad essere arse vive.

mercoledì 19 gennaio 2011

Jan Van der Straet detto Giovanni Stradano o Stradanus

Pittore e disegnatore fiammingo, nasce nel 1523 a Bruges, nelle Fiandre, muore a Firenze l’11 febbraio 1605. La sua formazione artistica inizia nella bottega del padre, dal 1537 prosegue ad Anversa, presso il pittore Pieter Aertsen. Nel 1545 si iscrive alla Corporazione di San Luca, che accomunava i pittori di Anversa; appartengono a questo periodo, tra il 1550 e il 1553, i disegni per tappezzerie. Dal 1550 inizia a viaggiare in Europa: prima a Lione, dove opera presso C. De La Haye, poi in Italia, inizialmente a Venezia, dal 1545 a Firenze. E’ in Italia che muta il suo nome, italianizzandolo in Stradano. Trovò impiego presso il Granduca Cosimo I, lavorando nell'ambito della cerchia di Giorgio Vasari, collaborando con questo alla decorazione di vari ambienti in Palazzo Vecchio. A seguito di questa collaborazione, si assistette alla diffusione dei modi della tradizione nordica nel manierismo fiorentino. Partecipò alla decorazione dello Studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio con due pannelli, uno dei quali è il famoso “Laboratorio dell’ Alchimista“. Sempre nello stesso palazzo prese parte alla decorazione di numerose sale soprattutto negli appartamenti di Eleonora di Toledo, certamente è da citare la Sala della Gualdrada. Da ricordare sono le sue pale d´altare, commissionate per alcune chiese fiorentine e i numerosi disegni che furono utilizzati per creare alcune incisioni che ebbero una larga diffusione. Dopo queste esperienze, si recò a Roma, dove lavorò con Francesco Salviati alla decorazione del Belvedere Vaticano. Di nuovo a Firenze disegnò i cartoni per numerosi arazzi per Palazzo Vecchio e per la villa di Poggio a Caiano, dal 1567 al 1577. In totale si calcola che disegno più di 130 cartoni per arazzi. Nel 1576 compì un viaggio a Napoli.

Caratteristica dell’opera dello Stradano è che fu autore di disegni che vennero tradotti in incisione, non fu incisore dei suoi disegni. Le incisioni furono realizzate e impresse nelle stamperie della sua città natale, Anversa, da dove vennero diffuse in tutta Europa. Caratteristica delle sue composizioni è la vastità, l'essere gremite di personaggi in azione e circondati dalla natura, diventando una fotografia istantanea del momento saliente illustrato, un groviglio di uomini e dei, fantasia e realtà, mito e storia.



Tutte le incisioni presentate sono appartenenti alla serie intitolata:


VENATIONES,
FERARUM, AUIUM, PISCIUM.
PUGNAE
Bestiariorum & mutuae Bestiarum,
DEPICTAE
A Ioanne Stradano:
EDITAE
A Ioanne Gallaeo:
CARMINE ILLUSTRATAE
A C. Kiliano Dufflaeo.


Di ritorno ad Anversa dal suo lungo viaggio in Italia, lo Stradano conobbe Philip Galle, gia' allievo di Hieronimus Cock e da poco dedito allarte delleditoria. I due progettarano la pubblicazione di una serie di soggetti venatori, ispirati agli arazzi della villa di Poggio a Caiano. Il Galle allinizio diede alla luce una serie di incisioni senza numerazione, alla quale fece seguita una seconda stesura composta da frontespizio e 44 tavole numerate. La fortuna immediata dellopera convinse leditore a proseguire la collaborazione con lo Stradano che venne incaricato di realizzare dei nuovi disegni, con temi venatori esotici ed inusuali. Questo nuovo ciclo fu dapprima pubblicato separatamente, ed in seguito unito al precedente, costituendo al vasta serie di 104 tavole, intitolata "Venationes Ferarum, Avium, Piscium, Pugnae". La serie e' databile tra il 1578 (data sul frontespizio) e 1596. Come già gli arazzi della villa di Poggio a Caiano, lopera e' raggruppata per argomenti suddivisi in tre vaste categorie: animali terrestri, daria e dacqua. Allinizio le scene di caccia furono incise dallo stesso Philip Galle che successivamente impiegò altri membri della sua famiglia ed assistenti vari quali Adriaen e Jan Collaert, Theodor e Cornelis Galle e Carolus de Mallery.

Bibliografia principale

·            Baroni Vannucci A., Jan Van Der Straet detto Giovanni Stradano Roma 1997


incisione originale tratta dal disegno di Jan Van der Straet detto Giovanni Stradano o Stradanus

Altre informazioni si trovano accedendo al sito http://www.maremagnum.eu/