mercoledì 1 giugno 2011

L’ASSEDIO DELLA CITTA’ DI TORINO DEL 1706


Questo episodio storico, vissuto dalla città di Torino e dai torinesi, è da inquadrarsi nell’ambito degli eventi causati dalla “guerra di successione spagnola”. Conflitto che si protrasse per più di dieci anni e che si concluse con i Trattati di Utrecht del 1713 e Rastadt del 1714. La lotta vedeva l’alleanza fra Spagna e Francia. Lo stato sabaudo confinava con la Francia e con il milanese, allora sotto il dominio spagnolo, in questa logica, la collocazione geografica del Ducato di Savoia era un ostacolo nel collegamento fra i due alleati, che pensarono di risolvere il problema tentandone l’annessione.

Il 12 maggio del 1706, la città di Torino fu assediata dai soldati francesi e spagnoli. L’assedio vide i Francesi sferrare frequenti assalti alle fortificazioni, sempre respinti, tanto da essere costretti a scavare gallerie sotterranee per cercare di entrare nella città sabauda, proprio in uno di questi cunicoli si svolse il famoso episodio che vide come protagonista Pietro Micca.

Le milizie a difesa della capitale sabauda, minori per numero, riuscirono a costringere i nemici ad una precipitosa ritirata che avvenne, il 7 settembre, a seguito della vittoriosa battaglia condotta dal principe Eugenio e dal duca Vittorio Amedeo II.

Cronisti di questo episodio furono il conte Giuseppe Maria Solaro della Margarita, comandante dell’Artiglieria sabauda, autore del “Journal historique du siège de la ville et de la citadelle de Turin. L’année 1706” Avec le veritable plan, edito a Amsterdam, dal libraio Pierre Mortier nel 1708, in 4°, pagine 2, 165, 3, e un sacerdote, originario di Favria Canavese, don Francesco Antonio Tarizzo, autore del “Ragguaglio istorico dell’assedio, difesa, e liberazione della città di Torino”, edito in Torino, dallo stampatore Gio. Battista Zappata, nel 1707, in vendita presso nella bottega del libraro Marone, in 4°, pagine 8, 103, 1 e arricchito da 2 tavole e una carta geografica.

Figura di spicco per l’esito vittorioso della battaglia fu Eugenio di Savoia –Soissons, più noto come Principe Eugenio, principe di Savoia - Carignano e conte di Soissons. Da giovanissimo al servizio degli Asburgo, in questo momento alleati con i piemontesi. La sua strategia permise la vittoria sulle truppe francesi, comandate da duca La Feuillade, e la liberazione della città di Torino dall’assedio, di fatto eliminando l’esercito francese dall'Italia.

Uno dei testi che illustrano l’operato del Principe Eugenio durante l’assedio di Torino del 1706 fu scritto da Pietro Savi, della Compagnia di Gesù, autore del “Fatti d’arme di Eugenio in Italia” stampato a Torino, A spese di Giovanni Martin mercante libraio, nel 1767, in 16° ( 16,5 x 9,5 cm ), pagine 195, frontespio figurato, 3 finalini figurati xiligrafici.



Pietro Savi “Fatti d’arme di Eugenio in Italia” stampato a Torino, nel 1767 in 16° pagine 195 Pieno marocchino coevo




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